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Un incontro

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Oggi ho incontrato Akane chan, un’amica artsta che segui da circa sei anni, cioè da quando si è laureata. È un’artista e ha abitato a Kyoto per circa cinque anni, poi è tornata nel suo paese in privincia di Oita a Kyushu e per un anno e mezzo ha fatto l’intonacatrice, un lavoro durissimo e pesantissimo. Spesso in estate si è sentita male ma nonostante tutto ha continuato e ha imparato molto. Adesso è a casa e sta riprendendo le energie per il suo prossimo progetto, non ancora ben delineato.

Di solito è sempre lei che viene nel Kansai e ci troviamo spesso a Osaka e raramente a kyoto. La prossima volta mi ha invitato nel suo paese: “Fabio, c’è un bellissimo mare e una bellissima campagna. Ma non ci sono stimoli!” vorrei comunque andarci.

Parlando con lei ho sentito che è un po’ cambiata. Fin’ora aveva una vogia matta di tornare a vivere a Kyoto invece oggi mi ha detto che vuole fermarsi un po’ di più nel suo paese e riscoprirlo. In fondo il luogo dove siamo nati ci resterà sempre nel cuore anche se viviamo dall’altra parte del mondo. La terra, l’acqua, il ritmo entrano nel dna, una specie di imprinting che ci portiamo dentro fino alla tomba.

Dopo questo incontro passato in un ristorante di cucina italiana, sono andato a incontrare il maestro del circolo fotografico Koga Dojo di cui faccio parte ma in cui quest’anno non ho ancora partecipato a nessuna riunione. Abbiamo palato moltissimo, soprattutto dell’opportunità che si presenterà il prossimo anno per l’anniversario del gemellaggio tra Kyoto e Firenze. Il centro culturale sta già progettando qualcosa e io ho proposto uno scambio culturale fotografico tra le due città. Purtropo non conosco nessuno a Firenze ma spero di potermi mettere in contatto con qualcuno. Se riesco a portare qualche fotografo di Kyoto a Firenze e qualche fotografo di Firene a Kyoto o almeno le loro opere, sono sicuro che questa iiziativa potrà continuare e prendere forza.

Ovviamente c’è bisogno di qualche sponsor e Kyoto di sponsor ce ne ha molti: Nintendo, Kyocera, Shimadzu, Wakol, sono tutte multinazionali nate a Kyoto. Avremo e avrò molto bisogno di imparare su come tirare su i fondi per questo piccolo progetto. L’importante è continuare.

In serata, visto che in questi giorni il sole picchia e il caldo si fa sentire, sono andato alla gelateria di Eddi, il Caffellatte e ho comprato mezzo chilo di gelato. Quando sono tornato a casa Elena era contentissima!! Dopo cena l’abbiamo quasi finito. Un po’ di dolce qualche volta ci vuole.


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